Papa Francesco si è affacciato dalla loggia centrale di San Pietro
per pronunciare il suo messaggio pasquale e impartire la benedizione
Urbi et Orbi. Con il Papa ci sono il cardinale protodiacono Jean-Louis
Tauran e l'arciprete di San Pietro card. Angelo Comastri. Bergoglio
indossa la talare bianca, senza la mozzetta. Circa 250 mila le persone
presenti alla messa in Piazza San Pietro.
"Ecco che cos'é la Pasqua: è l'esodo, il passaggio dell'uomo dalla
schiavitù del peccato, del male alla libertà dell'amore, del bene" ha
detto papa Francesco nel messaggio pasquale Urbi et Orbi. "Cristo è
morto e risorto una volta per sempre e per tutti - ha aggiunto - ma la
forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla
libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti
della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno".
Papa Francesco invoca pace per il Medio Oriente, "in
particolare tra Israeliani e Palestinesi" perché "riprendano con
coraggio e disponibilità i negoziati". Quindi in Iraq, "perché cessi
definitivamente ogni violenza", e "per l'amata Siria", auspicando "che
si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi".
"Pace per il Medio Oriente - ha affermato il Papa -, in particolare
tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della
concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati
per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo". "Pace in
Iraq - ha proseguito -, perché cessi definitivamente ogni violenza, e,
soprattutto, per l'amata Siria, per la sua popolazione ferita dal
conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e
consolazione". "Quanto sangue è stato versato! - ha aggiunto il
Pontefice - E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima
che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?".
Papa Francesco chiede anche pace per l'Africa, "ancora teatro
di sanguinosi conflitti", come in Mali, nella Repubblica Democratica del
Congo o in quella Centrafricana. Per la Nigeria auspica la fine degli
attentati terroristici e dei sequestri di persone, anche bambini. "Pace
per l'Africa, ancora teatro di sanguinosi conflitti", ha affermato il
Pontefice . "In Mali - ha proseguito -, affinché ritrovi unità e
stabilità; e in Nigeria, dove purtroppo non cessano gli attentati, che
minacciano gravemente la vita di tanti innocenti, e dove non poche
persone, anche bambini, sono tenuti in ostaggio da gruppi terroristici".
Il riferimento del Pontefice, pur senza citandolo esplicitamente, è
anche al sequestro, avvenuto un mese fa e ancora in corso, di una
famiglia francese con quattro bambini, rapita in Camerun e poi portata
in Nigeria. "Pace nell'est della Repubblica Democratica del Congo e
nella Repubblica Centroafricana - ha aggiunto papa Bergoglio -, dove in
molti sono costretti a lasciare le proprie case e vivono ancora nella
paura".
"Pace in Asia, soprattutto nella Penisola coreana, perché si
superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di
riconciliazione". Questa una delle invocazioni di papa Francesco nel
messaggio pasquale Urbi et Orbi, con riferimento alle minacce di guerra
tra Corea del Nord e del Sud.
Terminata la messa pasquale, papa Francesco è salito sulla auto
scoperta per fare il giro di Piazza San Pietro, tra la folla degli oltre
250 mila fedeli. Il Pontefice, con volto sorridente, saluta e benedice
la folla che lo acclama a gran voce. Bergoglio si è anche fermato per
baciare dei neonati che gli sono stati porti dai genitori. Durante il
giro di Piazza San Pietro al termine della messa pasquale, tra gli
applausi dei fedeli, papa Francesco si è fermato per abbracciare,
baciare e accarezzare sul volto dei giovani disabili.
No hay comentarios:
Publicar un comentario